DISTURBI DELLA SESSUALITA'
La sfera della sessualità rappresenta una parte estremamente importante della vita umana, una sfera nella quale molto spesso si manifestano problemi o disfunzioni (termine molto in uso nel linguaggio psichiatrico) che sembrano costringere a fare i conti con l’intera organizzazione della propria personalità e delle proprie modalità relazionali.
Non si ha ancora una piena chiarezza sull’eziologia e le cause delle difficoltà che comportano disfunzioni nella vita sessuale umana però, in genere, le problematiche vengono legate in alcuni casi a motivi organici, in altri a motivi psicologici ed in altri ancora a motivazioni di ordine sia organico che psicologico.
Comunemente viene intesa buona prassi accertarsi, innanzitutto, che non vi siano disfunzioni o anomalie di tipo organico. Solamente una volta che si siano potute escludere cause organiche, ci si può focalizzare sulla dimensione psicologica e, dunque, sul significato che il sintomo può avere per il soggetto e sulla funzione che ricopre all’interno dell’organizzazione della personalità della persona.
Quello che segue è un elenco di quelli che vengono considerati i principali disturbi della sessualità:
DISTURBI DEL DESIDERIO SESSUALE
Con disturbi del desiderio sessuale si intendono quelle difficoltà che ostacolano o impediscono il rapporto sessuale. Queste difficoltà possono presentarsi sia nella fase dell’eccitamento che in quella dell’orgasmo, determinando comunque un impedimento nel raggiungimento del piacere.
Calo del desiderio sessuale
Questa condizione viene anche chiamata disturbo da desiderio sessuale ipoattivo e consiste nel calo dell’attrazione fisica verso il partner, nella mancanza di fantasie sessuali e di desiderio di attività sessuale.
Affinché possa essere connotato come disturbo, il calo del desiderio deve essere costante nel tempo o ripresentarsi con una certa ricorrenza, avendo come conseguenza la decisione, in chi ne soffre, di evitare il contatto genitale con il partner (o a vivere il contatto genitale con molto fastidio). Nel caso delle donne una possibile conseguenza è un disturbo dell'eccitazione che determina un’insufficienza della lubrificazione vaginale durante il rapporto sessuale comportando l’impossibilità o l’estrema difficoltà nel portarlo a compimento.
DISTURBI DELL'ECCITAZIONE SESSUALE
Frigidità
Nella frigidità si ha una parziale o completa mancanza di appetito sessuale nella donna: tale condizione comporta l'assenza della lubrificazione della vagina ed un conseguente blocco che perdura sino al completamento dell'atto sessuale. Spesso, collegata alla frigidità, si ritrova anche l’anorgasmia.
DISTURBI DELLA FASE DELL'ORGASMO
Anorgasmia
Con anorgasmia si intende l’incapacità di raggiungere l’orgasmo anche dopo le normali fasi di eccitazione e una stimolazione adeguata per intensità, durata e localizzazione. Questa condizione può essere presente in forme differenti e si parla di anorgasmia primaria quando una donna non ha mai avuto un orgasmo, di anorgasmia secondaria quando si verifica una perdita della capacità di ottenere l'orgasmo, e di anorgasmia situazionale quando si raggiunge l’orgasmo solamente con l’ausilio di stimolazioni esterne.
Eiaculazione ritardata
Con eiaculazione ritardata o mancata eiaculazione si intende il non riuscire ad eiaculare durante il rapporto sessuale anche quando sono presenti l’erezione del membro ed il desiderio sessuale. Può essere che, chi soffre di questo disturbo, riesca ad eiaculare solamente con la masturbazione.
Eiaculazione precoce
Al contrario, nell’eiaculazione precoce, l’uomo si trova ad eiaculare in seguito ad una minima stimolazione genitale o, può capitare, ancora prima di essa. In genere, l’eiaculazione avviene subito dopo la penetrazione ma potrebbe avvenire anche prima e, addirittura, in mancanza di una stimolazione concreta del genitale maschile. Chi soffre di eiaculazione precoce non riesce minimamente a controllare la propria eiaculazione e l’atto sessuale si conclude molto prima rispetto a quanto il soggetto desidererebbe, rendendo l’attività sessuale di coppia non soddisfacente. Tale situazione, che dal punto di vista del rapporto sessuale non può arrivare ad un soddisfacimento fisico della donna, crea nell’uomo un vissuto di grande frustrazione psicologica.
DISTURBI DA DOLORE SESSUALE
Vaginismo
Con vaginismo si intende un’involontaria contrazione dei muscoli che circondano l’accesso della vagina. Tale disturbo può essere di varia entità: se lieve, comporta solamente una certa tensione o disagio ma rende possibile la penetrazione; se grave, invece, si rende impossibile la penetrazione ma anche l’introduzione di qualsiasi oggetto in vagina provocando delle difficoltà anche nelle pratiche delle visite ginecologiche.
Il vaginismo è spesso associato a fobia del coito e della penetrazione vaginale, ed i disturbi possono essere l’uno causa dell’altro. Si parla di vaginismo permanente se il vaginismo è presente fin dall’inizio dell’attività sessuale; se, invece, questa disfunzione viene manifestata dopo aver goduto, almeno per un certo lasso di tempo, di una normale vita sessuale si parla di vaginismo acquisito. Se il disturbo si presenta solamente in concomitanza di certe situazioni o di certi partner si parla di vaginismo situazionale.
Questa condizione clinica non comporta necessariamente l’incapacità di raggiungere l’orgasmo che invece può essere raggiunto, per esempio, mediante la stimolazione del clitoride o attraverso altre forme di contatto sessuale.
Dispareunia
Nel caso della dispareunia, a differenza del vaginismo, la penetrazione è possibile anche se dolorosa.
Ulteriore differenza è rappresentata dal fatto che in questo caso le cause sono di ordine fisiologico (per es. infezioni o infiammazioni), mentre nel vaginismo si ha più a che fare con cause di ordine psicologico.
PARAFILIE (O PERVERSIONI SESSUALI)
Con il termine di parafilie si intende una condizione nella quale l’eccitazione sessuale può essere raggiunta solamente attraverso comportamenti o fantasie sessuali considerate, dal senso comune, fuori dalla norma, che implicano l’utilizzo di oggetti o situazioni considerate anomale.
Questo è un elenco delle parafilie più diffuse:
Esibizionismo: fantasie o comportamenti ricorrenti che risultano eccitanti per l’individuo e che prevedono l’esposizione dei propri genitali ad un estraneo.
Feticismo: uso di oggetti inanimati per procurarsi eccitazione sessuale. Classici feticci possono essere scarpe, biancheria intima, calze, guanti, ecc.
Frotterismo: ricerca del contatto fisico o dello strofinio dei genitali con una persona non consenziente (una pratica che, solitamente, avviene in posti affollati).
Pedofilia: attrazione o atti sessuali rivolti a bambini prepuberi o utilizzo di immagini che li ritraggano per ottenere eccitazione. Viene considerato pedofilo il soggetto con un’età maggiore di 16 anni, con almeno 5 anni in più del bambino o dell’adolescente.
Masochismo: le fantasie e gli impulsi sessuali hanno come fine una condizione nella quali si addiviene ad uno stato di umiliazione, ciò che viene ottenuto attraverso svariate pratiche: si trae piacere dall’essere percossi o dall’essere legati, per esempio o, in generale, dal creare situazioni nelle quali si prova sofferenza e umiliazione.
Sadismo sessuale: le fantasie e gli impulsi sessuali si organizzano intorno ad azioni che comportano l’umiliazione e la sofferenza psicologica o fisica della vittima/partner. È questa relazione, nella quale si provoca sofferenza nell’altro (vittima/partner), a risultare fortemente eccitante dal punto di vista sessuale.
Voyeurismo: l’osservare, in modo furtivo e a loro insaputa, soggetti nudi o impegnati in attività sessuale.
DISTURBO DELL'IDENTITA' DI GENERE
La condizione cui viene fatto riferimento con la formula disturbi dell’identità di genere è connotata da un forte interesse e da una costante identificazione con il sesso opposto. Una tendenza che, spesso, è riscontrabile nelle persone sin dall’età dell’infanzia.
Se gli uomini possono mostrare, sin da piccoli, un forte interesse per attività tradizionalmente considerate come appannaggio del mondo femminile, le donne possono manifestare il rifiuto di assumere ruoli tradizionalmente associati al genere femminile, rifiutando di indossare abiti femminili e interessandosi a figure o simboli socialmente e culturalmente associati all’immaginario maschile.
Una volta raggiunta l’età adulta il desiderio di vivere come un adulto dell’altro genere si può concretizzare assumendo un aspetto fisico che richiami quello dell’altro sesso (obiettivo che può essere raggiunto mediante interventi invasivi sul proprio corpo quali, per esempio, interventi chirurgici o l’assunzione di ormoni specifici).
Non si ha ancora una piena chiarezza sull’eziologia e le cause delle difficoltà che comportano disfunzioni nella vita sessuale umana però, in genere, le problematiche vengono legate in alcuni casi a motivi organici, in altri a motivi psicologici ed in altri ancora a motivazioni di ordine sia organico che psicologico.
Comunemente viene intesa buona prassi accertarsi, innanzitutto, che non vi siano disfunzioni o anomalie di tipo organico. Solamente una volta che si siano potute escludere cause organiche, ci si può focalizzare sulla dimensione psicologica e, dunque, sul significato che il sintomo può avere per il soggetto e sulla funzione che ricopre all’interno dell’organizzazione della personalità della persona.
Quello che segue è un elenco di quelli che vengono considerati i principali disturbi della sessualità:
DISTURBI DEL DESIDERIO SESSUALE
Con disturbi del desiderio sessuale si intendono quelle difficoltà che ostacolano o impediscono il rapporto sessuale. Queste difficoltà possono presentarsi sia nella fase dell’eccitamento che in quella dell’orgasmo, determinando comunque un impedimento nel raggiungimento del piacere.
Calo del desiderio sessuale
Questa condizione viene anche chiamata disturbo da desiderio sessuale ipoattivo e consiste nel calo dell’attrazione fisica verso il partner, nella mancanza di fantasie sessuali e di desiderio di attività sessuale.
Affinché possa essere connotato come disturbo, il calo del desiderio deve essere costante nel tempo o ripresentarsi con una certa ricorrenza, avendo come conseguenza la decisione, in chi ne soffre, di evitare il contatto genitale con il partner (o a vivere il contatto genitale con molto fastidio). Nel caso delle donne una possibile conseguenza è un disturbo dell'eccitazione che determina un’insufficienza della lubrificazione vaginale durante il rapporto sessuale comportando l’impossibilità o l’estrema difficoltà nel portarlo a compimento.
DISTURBI DELL'ECCITAZIONE SESSUALE
Frigidità
Nella frigidità si ha una parziale o completa mancanza di appetito sessuale nella donna: tale condizione comporta l'assenza della lubrificazione della vagina ed un conseguente blocco che perdura sino al completamento dell'atto sessuale. Spesso, collegata alla frigidità, si ritrova anche l’anorgasmia.
DISTURBI DELLA FASE DELL'ORGASMO
Anorgasmia
Con anorgasmia si intende l’incapacità di raggiungere l’orgasmo anche dopo le normali fasi di eccitazione e una stimolazione adeguata per intensità, durata e localizzazione. Questa condizione può essere presente in forme differenti e si parla di anorgasmia primaria quando una donna non ha mai avuto un orgasmo, di anorgasmia secondaria quando si verifica una perdita della capacità di ottenere l'orgasmo, e di anorgasmia situazionale quando si raggiunge l’orgasmo solamente con l’ausilio di stimolazioni esterne.
Eiaculazione ritardata
Con eiaculazione ritardata o mancata eiaculazione si intende il non riuscire ad eiaculare durante il rapporto sessuale anche quando sono presenti l’erezione del membro ed il desiderio sessuale. Può essere che, chi soffre di questo disturbo, riesca ad eiaculare solamente con la masturbazione.
Eiaculazione precoce
Al contrario, nell’eiaculazione precoce, l’uomo si trova ad eiaculare in seguito ad una minima stimolazione genitale o, può capitare, ancora prima di essa. In genere, l’eiaculazione avviene subito dopo la penetrazione ma potrebbe avvenire anche prima e, addirittura, in mancanza di una stimolazione concreta del genitale maschile. Chi soffre di eiaculazione precoce non riesce minimamente a controllare la propria eiaculazione e l’atto sessuale si conclude molto prima rispetto a quanto il soggetto desidererebbe, rendendo l’attività sessuale di coppia non soddisfacente. Tale situazione, che dal punto di vista del rapporto sessuale non può arrivare ad un soddisfacimento fisico della donna, crea nell’uomo un vissuto di grande frustrazione psicologica.
DISTURBI DA DOLORE SESSUALE
Vaginismo
Con vaginismo si intende un’involontaria contrazione dei muscoli che circondano l’accesso della vagina. Tale disturbo può essere di varia entità: se lieve, comporta solamente una certa tensione o disagio ma rende possibile la penetrazione; se grave, invece, si rende impossibile la penetrazione ma anche l’introduzione di qualsiasi oggetto in vagina provocando delle difficoltà anche nelle pratiche delle visite ginecologiche.
Il vaginismo è spesso associato a fobia del coito e della penetrazione vaginale, ed i disturbi possono essere l’uno causa dell’altro. Si parla di vaginismo permanente se il vaginismo è presente fin dall’inizio dell’attività sessuale; se, invece, questa disfunzione viene manifestata dopo aver goduto, almeno per un certo lasso di tempo, di una normale vita sessuale si parla di vaginismo acquisito. Se il disturbo si presenta solamente in concomitanza di certe situazioni o di certi partner si parla di vaginismo situazionale.
Questa condizione clinica non comporta necessariamente l’incapacità di raggiungere l’orgasmo che invece può essere raggiunto, per esempio, mediante la stimolazione del clitoride o attraverso altre forme di contatto sessuale.
Dispareunia
Nel caso della dispareunia, a differenza del vaginismo, la penetrazione è possibile anche se dolorosa.
Ulteriore differenza è rappresentata dal fatto che in questo caso le cause sono di ordine fisiologico (per es. infezioni o infiammazioni), mentre nel vaginismo si ha più a che fare con cause di ordine psicologico.
PARAFILIE (O PERVERSIONI SESSUALI)
Con il termine di parafilie si intende una condizione nella quale l’eccitazione sessuale può essere raggiunta solamente attraverso comportamenti o fantasie sessuali considerate, dal senso comune, fuori dalla norma, che implicano l’utilizzo di oggetti o situazioni considerate anomale.
Questo è un elenco delle parafilie più diffuse:
Esibizionismo: fantasie o comportamenti ricorrenti che risultano eccitanti per l’individuo e che prevedono l’esposizione dei propri genitali ad un estraneo.
Feticismo: uso di oggetti inanimati per procurarsi eccitazione sessuale. Classici feticci possono essere scarpe, biancheria intima, calze, guanti, ecc.
Frotterismo: ricerca del contatto fisico o dello strofinio dei genitali con una persona non consenziente (una pratica che, solitamente, avviene in posti affollati).
Pedofilia: attrazione o atti sessuali rivolti a bambini prepuberi o utilizzo di immagini che li ritraggano per ottenere eccitazione. Viene considerato pedofilo il soggetto con un’età maggiore di 16 anni, con almeno 5 anni in più del bambino o dell’adolescente.
Masochismo: le fantasie e gli impulsi sessuali hanno come fine una condizione nella quali si addiviene ad uno stato di umiliazione, ciò che viene ottenuto attraverso svariate pratiche: si trae piacere dall’essere percossi o dall’essere legati, per esempio o, in generale, dal creare situazioni nelle quali si prova sofferenza e umiliazione.
Sadismo sessuale: le fantasie e gli impulsi sessuali si organizzano intorno ad azioni che comportano l’umiliazione e la sofferenza psicologica o fisica della vittima/partner. È questa relazione, nella quale si provoca sofferenza nell’altro (vittima/partner), a risultare fortemente eccitante dal punto di vista sessuale.
Voyeurismo: l’osservare, in modo furtivo e a loro insaputa, soggetti nudi o impegnati in attività sessuale.
DISTURBO DELL'IDENTITA' DI GENERE
La condizione cui viene fatto riferimento con la formula disturbi dell’identità di genere è connotata da un forte interesse e da una costante identificazione con il sesso opposto. Una tendenza che, spesso, è riscontrabile nelle persone sin dall’età dell’infanzia.
Se gli uomini possono mostrare, sin da piccoli, un forte interesse per attività tradizionalmente considerate come appannaggio del mondo femminile, le donne possono manifestare il rifiuto di assumere ruoli tradizionalmente associati al genere femminile, rifiutando di indossare abiti femminili e interessandosi a figure o simboli socialmente e culturalmente associati all’immaginario maschile.
Una volta raggiunta l’età adulta il desiderio di vivere come un adulto dell’altro genere si può concretizzare assumendo un aspetto fisico che richiami quello dell’altro sesso (obiettivo che può essere raggiunto mediante interventi invasivi sul proprio corpo quali, per esempio, interventi chirurgici o l’assunzione di ormoni specifici).
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