PSICOTERAPIA DI COPPIA
Con il termine coppia qui si intende una relazione tra due persone adulte che ritengono di condividere parte della propria vita e che hanno, o ritengono di dover avere, dei rapporti sessuali tra loro.
Ogni rapporto di coppia si costituisce su un legame affettivo che si forma e si mantiene basandosi su una serie di investimenti che vengono fatti in maniera reciproca e, molto spesso, inconscia: all’interno della relazione vengono scambiati elementi che potremmo definire positivi ma anche elementi negativi, ossia sentimenti ostili che, usualmente, al fine di mantenere in vita la relazione, vengono inibiti.
Elementi positivi possono essere considerati: un certo livello di ammirazione reciproca, una qualche comunanza di ideali e credenze, il pensiero che l’altro/a possa aiutare a realizzare alcuni dei propri desideri in maniera soddisfacente, un certo riconoscimento narcisistico, il pensiero che in quella relazione sia possibile esprimere (senza il timore di distruggerla) un certo livello di aggressività. Con elementi negativi si intende una serie di rinunce che, più o meno consapevolmente, vengono fatte dai membri della coppia, mettendo da parte alcuni contenuti psichici che potrebbero rivelarsi infecondi per il mantenimento del rapporto stesso: si tratta di una specie di accordo, inconscio, per il quale alcuni aspetti del legame, che rischierebbero di mettere in crisi il legame medesimo, vengono rimossi, scissi, negati. Se questi accordi inconsci acquisiscono un carattere troppo rigido, difensivo, si parla di collusione, ossia di illusione condivisa: il rapporto, a questo punto, non è più fondato sugli aspetti di autonomia e consapevolezza proprie delle due persone bensì su aspetti comuni di ambiguità ed indifferenziazione.
Possiamo pensare al rapporto di coppia come ad una relazione nella quale ciascuno dei due membri porta i propri desideri, le proprie aspettative, le proprie fantasie che, a seconda delle situazioni, possono integrarsi ed intrecciarsi ma anche scontrarsi.
Qual è l’obiettivo di una terapia di coppia?
Scrive lo psicoanalista R. Losso: “In modo superficiale si potrebbe pensare ingenuamente che lo scopo della terapia sia unire i membri della coppia. Invece il vero obiettivo è ‘separarli’, farli prendere coscienza dei fortissimi nodi collusivi che li mantengono uniti ed anche che tutto ciò che loro ritengono li separi, in realtà li unisce”. L’obiettivo è quello di far recuperare a ciascuno dei due membri la propria individualità e la propria separatezza, perché solamente così è possibile, di fatto, entrare in relazione con l’altro, l’altro in quanto diverso da sé.
Ma per arrivare a questo punto è necessario percorrere un processo lento e faticoso che comporterà, inevitabilmente, un carico di sofferenza narcisistica dovuta all’accettazione delle differenze tra i due membri della coppia ed alla presa di consapevolezza della limitatezza di ciascuno di essi. È solamente alla fine di questo processo, quando sarà possibile vedere l’altro, il/la partner, come effettivamente separato/a, diverso/a, che si potrà riuscire a creare una relazione basata su quel sentimento di profondo affetto che è l’amore.
Bibliografia:
Roberto Losso, "Psicoanalisi della famiglia", Franco Angeli, Milano, 2000
Ogni rapporto di coppia si costituisce su un legame affettivo che si forma e si mantiene basandosi su una serie di investimenti che vengono fatti in maniera reciproca e, molto spesso, inconscia: all’interno della relazione vengono scambiati elementi che potremmo definire positivi ma anche elementi negativi, ossia sentimenti ostili che, usualmente, al fine di mantenere in vita la relazione, vengono inibiti.
Elementi positivi possono essere considerati: un certo livello di ammirazione reciproca, una qualche comunanza di ideali e credenze, il pensiero che l’altro/a possa aiutare a realizzare alcuni dei propri desideri in maniera soddisfacente, un certo riconoscimento narcisistico, il pensiero che in quella relazione sia possibile esprimere (senza il timore di distruggerla) un certo livello di aggressività. Con elementi negativi si intende una serie di rinunce che, più o meno consapevolmente, vengono fatte dai membri della coppia, mettendo da parte alcuni contenuti psichici che potrebbero rivelarsi infecondi per il mantenimento del rapporto stesso: si tratta di una specie di accordo, inconscio, per il quale alcuni aspetti del legame, che rischierebbero di mettere in crisi il legame medesimo, vengono rimossi, scissi, negati. Se questi accordi inconsci acquisiscono un carattere troppo rigido, difensivo, si parla di collusione, ossia di illusione condivisa: il rapporto, a questo punto, non è più fondato sugli aspetti di autonomia e consapevolezza proprie delle due persone bensì su aspetti comuni di ambiguità ed indifferenziazione.
Possiamo pensare al rapporto di coppia come ad una relazione nella quale ciascuno dei due membri porta i propri desideri, le proprie aspettative, le proprie fantasie che, a seconda delle situazioni, possono integrarsi ed intrecciarsi ma anche scontrarsi.
Qual è l’obiettivo di una terapia di coppia?
Scrive lo psicoanalista R. Losso: “In modo superficiale si potrebbe pensare ingenuamente che lo scopo della terapia sia unire i membri della coppia. Invece il vero obiettivo è ‘separarli’, farli prendere coscienza dei fortissimi nodi collusivi che li mantengono uniti ed anche che tutto ciò che loro ritengono li separi, in realtà li unisce”. L’obiettivo è quello di far recuperare a ciascuno dei due membri la propria individualità e la propria separatezza, perché solamente così è possibile, di fatto, entrare in relazione con l’altro, l’altro in quanto diverso da sé.
Ma per arrivare a questo punto è necessario percorrere un processo lento e faticoso che comporterà, inevitabilmente, un carico di sofferenza narcisistica dovuta all’accettazione delle differenze tra i due membri della coppia ed alla presa di consapevolezza della limitatezza di ciascuno di essi. È solamente alla fine di questo processo, quando sarà possibile vedere l’altro, il/la partner, come effettivamente separato/a, diverso/a, che si potrà riuscire a creare una relazione basata su quel sentimento di profondo affetto che è l’amore.
Bibliografia:
Roberto Losso, "Psicoanalisi della famiglia", Franco Angeli, Milano, 2000
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