LORENZO SARTINI
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Il concetto di ECRO e il metodo dialettico

31/10/2015

 
Enrique Pichón-Riviere considera la Psicologia sociale come una critica della vita quotidiana. E in questa permanente interrogazione del quotidiano, si mettono in discussione le nostre pratiche mentre tendono a naturalizzarsi. E in questo senso l’interrogazione delle prassi le de-naturalizza, permette di situare i fatti come ‘fatti’, cioè soggetti produttori/prodotti dalle reti di produzione sociale.
 “I conflitti sociali colpiscono nel nucleo basico, la famiglia. Lì è dove tutte le privazioni tendono a globalizzarsi, dove si configura una struttura depressiva che incontrerà un ‘capro espiatorio’ in uno dei membri della cellula. (…) (ma) la psicologia sociale non mette il suo accento sulla famiglia, lo mette nell’interazione tra la famiglia e la società” (Enrique Pichon-Riviére, 1985).

La concezione dell’ECRO (secondo le parole dello stesso Riviére: “un insieme organizzato di concetti generali, teorici, riferiti a un settore del reale, a un determinato universo di discorso, che permettono un’approssimazione strumentale all’oggetto particolare (concreto). Il metodo dialettico organizza questo ECRO e la sua particolare dialettica”) è influenzata da vari vertici di sapere:

  • La psicoanalisi, come il lavoro dell’implicito;
  • L’esistenzialismo, poiché implica il lavorare/lavorar-si;
  • Gli apporti di Kurt Lewin, poiché introduce l’idea del conflitto (cambiamento e resistenza al cambiamento), il cambiamento dinamico e la ricerca-azione;
  • L’epistemologia di Gaston Bachelard: l’autore introduce una riflessione rispetto agli ostacoli epistemologici che impediscono la comprensione di una teorizzazione. Riviére parlerà di ostacoli ‘epistemofilici’, impedimenti vincolati alla paura e all’ansietà che mobilita tutta la conoscenza. Questo si lega con l’idea che ‘apprendere ad apprendere/apprendere a pensare’ permette di pensare i dilemmi come problemi, questa è una via per superare gli ostacoli epistemologici;
  • Il materialismo storico: Riviére propone una lettura storico-materialistica dello psichismo. Parte così dagli opposti ‘necessità/soddisfacimento’. Gli esseri umani, per necessità, stabiliscono relazioni di produzione, che danno luogo a un ordine sociale. I processi psichici si basano, invece, sulle relazioni materiali che uomini e donne producono per soddisfare le proprie necessità;
  • Il surrealismo, questo movimento si caratterizza per la sua vocazione a mettere in discussione il quotidiano e la capacità di stupore, la capacità creativa delle masse;
  • L’interazionismo simbolico di George Mead, se la persona è un emergente sociale, allora il comportamento è una risposta al gruppo sociale. Riviére complessifica questi concetti aggiungendo gli apporti della psicoanalisi.

È importante considerare che la nozione di ECRO si fonda sul metodo dialettico. In accordo con l’esposizione di Graciela Jassiner:

1.   Mondo interno/mondo esterno
 
È questa la prima coppia di opposti. I processi psichici si intendono come una interrelazione tra l’interno e l’esterno. Il mondo interno si riferisce a un apparato psichico organizzato a partire da una struttura gruppale inconscia. In molti casi si omologa il ‘mondo interno’ al ‘gruppo interno’, che è una ricostruzione fantasticata delle relazioni che il soggetto produce, in altre parole, una sorta di ricostruzione interna di una rete vincolare interna.

2.   Individuo/gruppo
 
L’individuo è l’emergente di una situazione gruppale. In questo modo si risolve l’opposizione. Per esempio, un gruppo famigliare malato ‘deposita’ la follia in uno dei suoi membri.

3.   Necessità/soddisfacimento
 
Per soddisfare le sue necessità, il soggetto si vincola con altri, quindi il vincolo è promosso dalla necessità e dal soddisfacimento. La necessità è ciò che produce i vincoli ed è l’istanza che supera l’opposizione dei contrari.
In definitiva, l’ECRO è concepito come uno schema ‘concettuale’ poiché suppone una visione totalizzante, nel senso che ingloba la realtà gruppale. L’ECRO è uno strumento per la comprensione del settore della realtà che vogliamo studiare. Così il ‘referenziale’ allude a questo campo che si vuole avvicinare. E il termine ‘operativo’ suppone che l’ECRO includa un lavoro, un compito da adempiere. E questo compito è il modo in cui il gruppo farà un pecorso. La psicologia sociale è orientata verso il cambiamento. Un gruppo sarà operativo solamente se produce cambiamento, tanto a livello verticale (la storia singolare di ciascun membro inserito nel sistema), come a livello orizzontale (il ‘qui ed ora’ gruppale). Questo suppone che, attraverso un compito esplicito, si elaborino le paure dell’attacco e della perdita causate da una nuova situazione, ciò che configura il compito implicito. Mettendo in discussione il quotidiano, si mettono in discussione le pratiche istituzionali e si de-naturalizzano le relazioni di potere.

 
Bibliografia
ZITO LEMA, VICENTE (1976), Conversaciones con Enrique Pichón Riviere. Sobre el arte y la locura. Cap: "La Psicología Social. Sus fundamentos. El esquema conceptual, referencial y operativo", Ediciones cinco, Bs. As., pp. 103-114

(articolo tratto da http://psicologiasocial.idoneos.com/356784/ e tradotto da Lorenzo Sartini)


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