Nella sua vita l'impegno politico ha implicato un'appassionata difesa dell'alterità, contro ogni tentativo di omologazione forzata degli uomini in nome di un criterio unico di lettura e di controllo del Reale. In che modo ha vissuto l'evento sconvolgente della recente strage di Parigi e le reazioni occidentali in difesa della "libertà di espressione" come antidoto al fondamentalismo religioso?
Come un episodio di guerra, della guerra nella sua versione iper-moderna. Fin da quando, negli anni '90, la così detta emergenza migratoria in Italia ha imposto alle strutture e ai lavoratori della scuola e della salute un rapido aggiornamento della loro capacità di interagire con alterità umane a volte estreme, abbiamo lavorato per evitare che i conflitti divenissero atti di guerra. Luigi (Gino) Pagliarani ci aveva insegnato che le parole non sono due, pace e guerra, ma tre: pace, conflitto e guerra.