Fonte: http://www.rebellion.org (traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di MATHILDA)
02.09.2009
Pochissimi mezzi di comunicazione lo hanno reso noto. L’opinione pubblica non è stata allertata. E tuttavia, le preoccupanti conclusioni della Relazione finale (1), pubblicata dalla Commissione Europea il passato 8 luglio sugli abusi in materia di concorrenza nel settore farmaceutico, meritano di essere conosciute dai cittadini e diffuse ampliamente.
Cosa dice questo rapporto? In sintesi: che, nel commercio dei farmaci, la concorrenza non sta funzionando, e i grandi gruppi farmaceutici ricorrono ad ogni sorta di giochi sporchi per impedire l’arrivo sul mercato di medicinali più efficaci e soprattutto per screditare i farmaci generici molto più economici. Conseguenza: il ritardo della possibilità da parte del consumatore di accedere ai generici si traduce in consistenti perdite finanziarie non solo per i pazienti stessi ma anche per l' assistenza sanitaria a carico dello Stato (ovvero dei contribuenti). Questo, inoltre, offre argomentazioni ai difensori della privatizzazione del Sistema Sanitario Pubblico, accusati di essere causa di deficit nei confronti degli Stati.
L’obiettivo delle grandi marche farmaceutiche consiste, di conseguenza, nel ritardare in tutti i modi possibili la data di scadenza del periodo di protezione della licenza; e si adoperano per brevettare aggiunte superflue del prodotto (un polimorfo, una forma cristallina ecc) ed estendere così, artificialmente, la durata del proprio controllo sul farmaco. Il mercato mondiale dei farmaci vale 700 milioni di euro (3); e una dozzina di imprese giganti – chiamate “Big Pharma” – Bayer, Glaxosmithkline (GSK), Merck, Novartis, Pfizer, Roche, Sanofi, Aventis - controllano la metà di questo mercato. I suoi utili sono superiori a quelli ottenuti dal complesso militare e industriale. Per ciascun euro investito nella produzione di un farmaco di marca, i monopoli ne guadagnano mille sul mercato (4). E 3 di queste marche, GSK, Novartis e Sanofi si apprestano a guadagnare mille milioni di euro nei prossimi mesi grazie alla vendita di massa del vaccino contro il virus A (H1N1) della nuova influenza (5).
Queste gigantesche masse di denaro danno alla “Big Pharma” una potenza finanziaria assolutamente colossale. Che usano in particolare per rovinare, attraverso multipli giochi milionari davanti ai tribunali, i modesti fabbricanti di generici. Le loro innumerevoli lobby osteggiano anche permanentemente l’ Ufficio Europeo Brevetti (OEP) la cui sede si trova a Monaco, per ritardare la concessione di autorizzazione dell’entrata sul mercato dei generici. Lanciano allo stesso tempo campagne ingannevoli su questi farmaci equivalenti e spaventano i pazienti. Il risultato è che, secondo la recente Relazione pubblicata dalla Commissione Europea, i cittadini hanno dovuto aspettare, in media, 7 mesi più del dovuto per accedere ai generici, che si è tradotto negli ultimi 5 anni in un sovrapprezzo inutile di circa 3 milioni di euro per i consumatori ed un 20% di aumento per il Sistema Sanitario Pubblico.
L’offensiva dell’industria del monopolio farmaceutico non ha limiti. Sono anche implicati nel recente colpo di Stato contro il Presidente Manuel Zelaya in Honduras, paese che importa tutte le sue medicine, prodotte principalmente dalla “Big Pharma”. Da quando l’Honduras è entrato a far parte dell’ALBA (Alleanza Bolivariana dei Popoli d’America) nell’agosto 2008, Manuel Zelaya negoziava un accordo commerciale con l’Avana per importare generici cubani, con il proposito di ridurre i costi del funzionamento degli Ospedali pubblici dell’Honduras. In più durante il Vertice del 24 giugno passato i Presidenti dell’ALBA si impegnarono a “rivedere la dottrina sulla proprietà industriale” ovvero, l’intoccabilità delle licenze in materia di farmaci. Questi 2 progetti, che minacciavano direttamente i loro interessi, spinsero i gruppi farmaceutici internazionali ad appoggiare con forza il movimento golpista che avrebbe rovesciato Zelaya lo scorso 28 giugno (6).
Allo stesso tempo, Barack Obama, desideroso di riformare il Sistema Sanitario degli Stati Uniti che lascia senza copertura medica 47 milioni di cittadini, sta affrontando le ire del complesso farmaceutico – industriale. Qui, le somme in gioco sono gigantesche (i costi della sanità rappresentano l’equivalente del 18% del PIL) e sono controllate da una potente lobby di interessi privati che riunisce, in aggiunta a “Big Pharma”, le grandi compagnie di assicurazioni e tutto il settore delle cliniche e degli ospedali privati. Nessuno di questi attori vuole perdere i propri opulenti privilegi. Per questo, appoggiandosi ai grandi mezzi di comunicazione più conservatori e al Partito Repubblicano, stanno spendendo decine di milioni di dollari in campagne di disinformazione e di calunnia contro la necessaria riforma del sistema sanitario.
Questa è una battaglia cruciale. E sarebbe drammatico se le mafie farmaceutiche la vincessero. Perché raddoppierebbero allora gli sforzi per attaccare, in Europa e nel resto del mondo, la dimostrazione dell’efficienza dei farmaci generici e la speranza di sistemi sanitari meno costosi e più solidali.
NOTE
(1) http://ec.europa.eu/comm/competition/sectors/pharmaceuticals/inquir/index.html
(2) (“) Il 90% delle spese della grande industria farmaceutica per lo sviluppo di nuovi farmaci è destinato a malattie di cui soffre solamente il 10% della popolazione mondiale.
(3) Intercontinental Marketing Services (IMS) Health, 19 marzo 2009.
(4) Carlos Machado, “La mafia farmaceutica”. Peor el remedio que la enfermedad” (“La mafia farmaceutica. Peggio il rimedio della malattia”), 5 marzo 2007 (www.ecoportal.net/content/view/full/67184).
(5) Leggere. Ignacio Ramonet, “Los culpables de la gripe porcina” (“I colpevoli dell’influenza suina”), Le Monde diplomatique in spagnolo, giugno 2009.
(6) Osservatorio Sociale Centroamericano, 29 giugno 2009.